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Sartori di Verona: un destino nel nome della città.

È la Valpolicella, con le sue colline striate da viti, olivi e ciliegi, lo scenario di Sartori di Verona e della sua storia lunga quattro generazioni.

Nel 1898 nonno Pietro acquistò la sua prima vigna a Negrar di Valpolicella. Legato da una passione indissolubile verso il suo territorio e la bellezza e l’eleganza della sua città, volle l’indicazione “di Verona” nel nome e la presenza di Cangrande della Scala nel logo.


L’affascinante Villa Sartori, sede dell’azienda, con il suo splendido parco, lo storico vigneto e le cantine, è aperta anche al pubblico con visite guidate alla scoperta del territorio, della storia della famiglia e della qualità dei suoi vini, come l’ Amarone della Valpolicella  e il Valdimezzo Ripasso Valpolicella Superiore, che vi aspettano sugli scaffali del vostro Gala.


Amarone della Valpolicella secondo Sartori di Verona

Non si può dire Valpolicella senza parlare di Amarone. Questo vino, tra le migliori eccellenze dell’enologia italiana, nasce da una speciale tecnica di appassimento delle uve, tradizionalmente utilizzata nel veronese fin dai tempi dei romani, che concentrando colore, sapore e zuccheri permette di sviluppare un’eccezionale struttura e una grande morbidezza, che si trova raramente in vini così strutturati.

Affinato in botti di rovere per circa 3 anni, acquista il suo carattere autentico, austero, persistente e perfezionista.


Valdimezzo Ripasso Valpolicella Superiore 

Grazie alla celebre tecnica del ripasso, la seconda fermentazione del vino sulle vinacce, si ottiene un vino dai profumi intensi, persistente e robusto, particolarmente affine all’Amarone. 

Affinato 12-18 mesi con un passaggio in botti di medie e grandi dimensioni, presenta sentori di bacca rossa e grande morbidezza al palato, che lo rendono adatto a primi piatti saporiti, carni grigliate e arrosti.