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Dalla Vecchia Cantina di Montepulciano, sua maestà il Nobile.

Già nel 55 a.C., nelle sue Storie, Tito Livio raccontava che i Galli calarono in Italia attratti dal vino prodotto sulle colline toscane, e risale al 1350 il primo documento commerciale che regolamenta l'esportazione del vino di Montepulciano.

Nel 1500, il vino di Montepulciano, “vino da Signori”, arricchiva la tavola di papa Paolo III Farnese e nei primi anni dell’Ottocento esso era già noto oltreoceano, dove era particolarmente apprezzato dal presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson.

Con questa prestigiosa storia alle spalle, nel 1966 nasce il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, etichetta che ottiene nello stesso anno il riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata (Doc), per poi diventare, nel 1980, il primo a fregiarsi della fascetta di DOCG.


Il Vino Nobile di Montepulciano è oggi fiore all’occhiello della produzione della Vecchia Cantina di Montepulciano, una cooperativa di 400 soci nata nel lontano 1937 che vi avevamo già presentato nel nostro magazine.

Prodotto con uve Sangiovese (minimo 70%) e altri vitigni a bacca rossa, nasce da vigneti localizzati sul territorio comunale di Montepulciano, situati ad un’altitudine compresa tra i 250 ed i 600 metri s.l.m ed è sottoposto a un periodo di maturazione minimo di due anni (di cui almeno 12 mesi in legno), che diventano tre nella sua versione “riserva”, la cui intera filiera, fino all’imbottigliamento, avviene all’interno del territorio di produzione.

Dal colore rosso rubino con riflessi granata, il Nobile della Vecchia Cantina di Montepulciano, che trovate sugli scaffali Gala, presenta un bouquet ampio e persistente, con note di frutta a bacca rossa e spezie. 

Il suo gusto sapido, pieno e morbido, con piacevoli note tanniche, si abbina bene a grandi arrosti, cacciagione, cinghiale in umido, brasati.