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Vini Cocci Grifoni: un percorso di eccellenza lungo quasi cent’anni.

Tutto è cominciato nel 1933 con una vigna di poco più di un ettaro, ma oggi la Tenuta Cocci Grifoni si compone di ben 60 ettari a vite. 

Vi avevamo già raccontato come questa azienda famigliare, tutta al femminile, porta avanti un progetto orientato al biologico, tanto da ospitare sul proprio territorio boschi naturali e da aver creato una vera e propria oasi di biodiversità, in collaborazione con la Lipu (lega italiana protezione uccelli).

Nel 2023 si sono festeggiate le 90 vendemmie e proprio con la vendemmia 2023 si è concluso il percorso di conversione in biologico che porterà, dalla prossima vendemmia, ad apporre il marchio “prodotto biologico” sulle bottiglie prodotte.
Questo storico risultato è stato portato avanti da una squadra tecnica capitanata dall’enologo Nicola Biasi e con la coordinazione della produzione di Camilla Capriotti, secondogenita di Marilena Cocci Grifoni e quinta generazione della famiglia.

Il lavoro di questo staff affonda le radici in alcune scelte fatte ancora nelle prime decadi del ‘900: maturazione di sangiovese e montepulciano in vasche di cemento e grandi legni, con l’eccezione della fermentazione dei rossi aziendali in acciaio. 

La fase che coinvolge la lavorazione dei mosti in acciaio e l'abbandono del concetto di super estrazione è la novità che rende i vini rossi Cocci grifoni suadenti, affascinanti, profondi e, infine, eccellenti interpreti della tradizione.

Ma come avviene questa magia?
Il segreto sta in macerazioni brevissime e svinature in piena fermentazione alcolica per il montepulciano, più lunghe invece per il sangiovese nelle annate in cui le bucce lo permettono.

Un’enologia dedicata e delicata che permetta di estrarre e mantenere il massimo del corredo aromatico intrappolato nelle bucce e niente altro. Profumi e aromi sono così esaltati al massimo.
Dall’acciaio il passaggio repentino in cemento garantisce infatti minor ossidazione per ottenere un bouquet di frutti croccanti e fiori freschi.
L’affinamento poi, avviene tra un mix tra cemento e legno grande: a decidere è il vino. Si può dire che la vigna di provenienza ha già insisto il percorso che faranno i suoi frutti.
Ogni annata è a sé e la sensibilità dello staff tecnico permetterà ai nuovi vini di affinare nel contenitore più adatto all’annata. 

Altra importante novità introdotta da questo team tecnico è il focus sul sangiovese con due nuove vigne: due ettari impiantati a febbraio 2023 e altri due a marzo 2024.
Due impianti da 5000 ceppi per ettaro ciascuno, che rappresentano una presa di posizione molto decisa dell’azienda, che dimostra così di credere in questo vitigno capace di grandi espressioni nel Piceno e compagno indissolubile del montepulciano nel Rosso Piceno.

Il percorso di eccellenza di quest'azienda continua e potrete assaporarlo nelle etichette Cocci Grifoni che trovate nel vostro Gala di fiducia.