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Scopriamo con Valeria Cesari la linea "Le Rondini" di Cocci Grifoni

"Le Rondini": un nome poetico ed evocativo, che non a caso nasce da un'azienda tutta al femminile, che vi avevamo già presentato in un precedente articolo.

Oggi abbiamo dato voce a Valeria Cesari, direttore commerciale dell'azienda Cocci Grifoni, per parlare di questa linea di vini e la sua filosofia.


Cominciamo dalla domanda più naturale: perché questa linea di vini si chiama "Le Rondini"?

Le rondini volano solo dove l'aria è più pulita, ed è così che ci piace intendere questa nostra linea di prodotti, e in generale tutto il nostro lavoro.

Abbiamo scelto la rondine come simbolo di sostenibilità, come protagonista di un percorso che va dai vigneti e dai boschi, alle nostre cantine, fino ai borghi borghi vicini, nel rispetto del territorio e dell'ambiente. Un percorso ciclico, come le stagioni, come le migrazioni.


La sostenibilità è un elemento particolarmente importante per la vostra cantina.

Direi che è proprio alla base della nostra filosofia, che concentra la vinificazione sul recupero di antichi vitigni autoctoni e sulla tutela dell'ecosistema e delle persone. Non a caso il nostro territorio è popolato da boschi naturali nei quali abbiamo deciso di creare un'oasi di  biodiversità, in collaborazione con la Lipu (lega italiana protezione uccelli).

Di etichetta in etichetta, ogni vino racconta non solo il sapore, ma anche la tutela di un territorio a cui siamo legate da sempre.

Parliamo ora delle etichette che i nostri clienti possono trovare sugli scaffali del loro punto vendita Gala di fiducia.

Cosa ci racconta del Falerio DOC Pecorino?


È un DOC che nasce da uve 85% Pecorino e 15% Trebbiano.


L'etichetta racconta una storia di affetto, tradizione e territorio: un nonno e una nipote che attraversano un sentiero tra boschi e vigneti, mentre le rondini volano nel cielo.


È così che ci piace raccontare il nostro territorio, e legarlo al gusto unico di questo vino: un sapore fruttato di pera matura ma anche floreale, di ginestra, e con un fresco ricordo di pompelmo rosa. 


Servito a 10°C, si abbina perfettamente a piatti della tradizione, come olive all'ascolana, ravioli di ricotta con burro e salvia, galantina di pollo. Ma a noi piace accostarlo anche a ricette più eclettiche e internazionali, come il salmone al forno in salsa olandese o una ricca poke bowl con tofu allo zafferano.

Una narrazione affascinante.

E per quanto riguarda Marche IGT Passerina?


Anche qui, la sua etichetta, con le sue illustrazioni moderne e delicate, racconta una storia, una storia del nostro bosco.


Osservandola, ci sembra di essere lì, all'imbrunire, mentre gli animali escono tra gli alberi e le rondini tornano ai loro nidi. E c'è una figura femminile, fiabesca, che rientra nella nostra cantina e piedi, con un cesto di frutta.


È un'immagine che racchiude la nostra idea di ecosistema protetto e valorizzato, ma anche la piacevolezza della natura che vorremmo emergesse dall'assaggio di questo vino, nato da uve 100% Passerina, un vitigno antico che abbiamo voluto recuperare e valorizzare.


Marche IGT Passerina è un vino particolarmente aromatico, assaggiandolo si avverte un sapore floreale di glicine, con sentori di mele e litchi. 

Come nel caso del Pecorino, ci piace abbinarlo in modo eclettico a piatti nostrani come verdure fritte, burrata, zuppe di legumi, primi di pesce, uova e tartufo, ma anche a sapori etnici come tortillas di gamberi e guacamole.


Come le rondini, anche i nostri vini sanno migrare, da una cucina all'altra.