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Antonelli San Marco: il vigneto è un ecosistema.

“Lavorare in biologico significa pensare al vigneto come ad un ecosistema vitale in cui tutti gli elementi che lo compongono sono in equilibrio tra loro”. Così si esprime Filippo Antonelli, che dal 1986 conduce la storica azienda di famiglia.


La Antonelli San Marco diventa proprietà della famiglia Antonelli nel 1881. I suoi vigneti, attualmente 55 ettari sui 192 totali della tenuta, godono di un microclima ideale e di un terreno argilloso e ricco di calcare, ottimale per le varietà autoctone come Grechetto, Trebbiano Spoletino, Sangiovese e Sagrantino.


Dal 2009, l’azienda si è integralmente convertita all’agricoltura biologica certificata per tutte le produzioni, dedicando un’attenzione particolare alla qualità del terreno e alla sua peculiare vocazione: “Pensiamo al biologico come a un obiettivo di qualità totale, che rispetti non solo l’ambiente e la salubrità del prodotto, ma anche la peculiarità del territorio. Per questo abbiamo avviato un processo di zonazione interna, che ci permette di valorizzare le caratteristiche di ogni singola parcella di vigna”


La vitalità del terreno viene stimolata favorendone l’autoregolazione e riducendo gli apporti esterni, come i trattamenti fitosanitari, per preservare microrganismi, piante e animali che oncorrono al benessere dell’intero agrosistema.


“Vinificare in biologico non significa lasciare che la produzione avvenga da sé.”, continua Antonelli, “Al contrario: ogni fase della produzione è curata e controllata, anche per compensare la maggiore esposizione a rischi dovuta al mancato utilizzo di prodotti di sintesi e coadiuvanti”


Il basso impatto ambientale dell’azienda Antonelli San Marco si esprime anche nell’architettura: la cantina, ad esempio, è completamente interrata, sotto l’antica casa padronale, e progettata per la vinificazione a caduta. In questo modo l’ingresso del pigiato nelle vasche di fermentazione avviene per gravità, senza l’uso di pompe, garantendo peraltro un maggior controllo delle prime delicate fasi di fermentazione e macerazione.


Il Montefalco Rosso Doc, che potete trovare sugli scaffali Gala, è l’espressione tipica del vino più diffuso di Montefalco: un blend a base Sangiovese completato da uve tipiche del territorio, affinato per un anno in grandi botti di rovere e messo quindi a riposo in vasche di cemento.

Il risultato? Un rosso fresco e piacevole, versatile negli abbinamenti, perfetto per i momenti di convivialità.