lo sapevi?

Forchir Sauvignon e Chardonnay: gli abbinamenti

La vera vocazione biologica è qualcosa che va oltre i disciplinari e i regolamenti.

Lo dimostra l’attività di Forchir, azienda vitivinicola friulana nata a fine Ottocento da una nobile famiglia di origine austriaca Forchir e oggi di proprietà dell’enologo Gianfranco Bianchini, che la gestisce con la figlia maggiore Giulia.

Dopo avervi presentato l’azienda, abbiamo voluto parlare proprio con lui, per poter conoscere più nel dettaglio le pratiche di viticoltura sostenibile adottate dall’azienda.

Abbiamo voluto costruire una cantina completamente carbon-free, che si autoalimenta con un impianto fotovoltaico di circa 180kw, in quantità sufficiente da renderla indipendente, ed ha emissioni inquinanti zero”, racconta Bianchini.

“Nella coltivazione, inoltre, non ci accontentiamo del semplice standard biologico, ma cerchiamo continuamente tecniche e innovazioni che ci permettano di ridurre ulteriormente tutti i prodotti fitosanitari”

Questo impegno, attestato dalla certificazione volontaria Sqnpi, si concretizza in pratiche come la lavorazione del terreno infraceppo, che taglia le radici delle infestanti consentendo di eliminare totalmente i diserbanti, e in speciali tecniche per limitare l’apporto di fertilizzanti.

“Per mantenere fertile il terreno pratichiamo la trinciatura dei sarmenti in campo”, continua Bianchini, “ma soprattutto il sovescio. In sostanza, seminiamo tra i filari particolari miscele di essenze erbacee che in seguito interriamo nel trinciato, restituendo al terreno materia organica e aumentandone la ritenzione idrica e la resistenza all’erosione”.

Questa pratica contente inoltre un’azione di biocontrollo sui funghi patogeni e contente di incrementare la biodiversità.

Importanti sono anche le azioni a tutela delle riserve idriche: “Quasi tutti i nostri 250 ettari coltivati a vite sono irrigati con un sistema di “ala gocciolante”, ovvero un tubicino microforato posto pochi centimetri sotto il manto erboso, che consente un’irrigazione rispettosa, senza sprechi di acqua. Abbiamo inoltre installato un sistema naturale per la biodegradazione dei residui di agrofarmaci presenti nelle acque reflue derivanti dai lavaggi della strumentazione agricola”.

Da queste pratiche di agricoltura sostenibile nascono, tra le altre, due etichette che potete trovare sugli scaffali Gala: Sauvignon e Chardonnay, le varietà a bacca bianca più diffuse e famose al mondo.


Sauvignon Forchir

Nato in Francia, nella valle della Loira, il Sauvignon  prende il nome da “sauvage”, e in Italia ha trovato il suo ambiente ideale in Friuli, dove nasce anche il Sauvignon Forchir, vinificato in purezza e solo in vasche di acciaio: un vino dal carattere perfettamente riconoscibile: giallo paglierino, corpo profondo, al palato è sapido, floreale, erbaceo e fruttato.

Dà il meglio di sé entro i due anni dall’imbottigliamento, conservato orizzontalmente in una stanza buia, senza sbalzi di temperatura né odori.

Per degustarlo al meglio, consigliamo un calice di dimensioni medie a luce sufficientemente larga per favorire la diffusione dei profumi. La temperatura di degustazione è 10°C.

Gli abbinamenti possibili sono tanti e anche molto diversi fra loro: spazio alla fantasia! È ideale con i più classici piatti di verdure, tutto il pesce, purché in bianco, preparazioni ricche in erbe aromatiche, ricette con carne di maiale, pasta al pesto genovese. 

Un consiglio speciale? Provatelo anche con piatti piccanti ed esotici, come quelli della cucina messicana, coreana e indiana.

Chardonnay Forchir

Anche lo Chardonnay è un vitigno di origine francese: dalla zona della Borgogna si è diffuso fino a diventare uno dei più vitigni a bacca bianca più coltivati al mondo: Nuova Zelanda, Israele, Australia, California, Cile, Argentina e non da ultima l’Italia, dove ha trovato terroir perfetti in diverse regioni, fra cui il Friuli, dove la sua incredibile varietà di componenti aromatiche può esprimersi al meglio.

Dalle uve di Chardonnay Forchir vinificate in purezza e in sole botti di acciaio, si ottiene un vino fermo giallo paglierino, dal profumo caratteristico, delicato e fruttato, elegante e armonico. Al naso, fiori gialli, albicocca, ananas, banana e un ricordo di vaniglia. Al sorso è sapido, di corpo, generoso nella lunghezza.

Per la conservazione e il servizio, valgono le stesse osservazioni fatte poco sopra per il Sauvignon.

Lo Chardonnay Forchir è un fantastico aperitivo, da solo. 

In abbinamento invece è perfetto con antipasti freddi, pesci in bianco e carni bianche. Da provare un’ottima pasta con frutti di mare, oppure un risotto di verdure, avendo cura di sfumare il riso con lo stesso vino: l’ottima resa del piatto dipende moltissimo dalla qualità del vino assorbito dalla ricetta!