
Come mangio
Le acque minerali. Non sono solo un bicchiere d'acqua...
7 MARZO 2025

Secondo il decreto legislativo n. 105 del 1992, si definiscono acque minerali naturali quelle acque che
“provengono
da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche
igieniche particolari ed, eventualmente, proprietà favorevoli alla
salute”. Esse, inoltre, si differenziano dalle acque potabili
per la loro purezza originaria, la loro conservazione, il contenuto di
minerali ed oligoelementi e per gli effetti sulla salute. All’interno delle acque minerali, la classificazione più utilizzata si basa sui valori di residuo fisso, ovvero il tenore in sali minerali e che le distingue in: In secondo luogo, si può effettuare una distinzione anche sulla base della presenza o meno di anidride carbonica; nello specifico si parla di: Tra di loro, infine, le acque minerali possono presentare una diversa composizione chimica, in termini di sali minerali contenuti e della loro concentrazione. I principali minerali ed oligoelementi che si riscontrano sono sodio, bicarbonato, solfati, cloruri, fluoro, magnesio, calcio, ferro;
di conseguenza, questo mette in evidenza come l’acqua contribuisca ad
apportare micronutrienti importanti ed a soddisfarne i fabbisogni. Poi, a
seconda delle proprie caratteristiche chimiche, le acque minerali
possono adattarsi ad esigenze diverse: per esempio, nel caso in
cui sia necessario seguire una dieta povera di sodio, si può scegliere
un’acqua che abbia un basso tenore di sodio (< 20 mg/L);
l’acqua calcica può essere utile in determinate fasi della vita, tra cui
quelle della crescita e della gravidanza oppure nel caso di attività
sportiva è indicata la scelta di acque mediominerali che possono
apportare tutti gli elementi principali nelle giuste quantità. Redatto da: Elisa Tencati - Assegnista di ricerca 07/03/2025
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore