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L’emergenza Covid nelle strutture caritative: l’esperienza del Banco Alimentare Marche

Il bisogno di nutrirsi è una delle necessità primarie dell’essere umano: l’aiuto alimentare è quindi il primo gradino della presa in carico dei bisogni della persona, la forma più concreta e immediata di sostegno a chi è in difficoltà.

È questo valore che sostiene la rete nazionale Banco Alimentare, a cui appartiene anche la Fondazione Banco Alimentare Marche Onlus, che avete sostenuto grazie ai 4.661 euro donati attraverso il programma fedeltà Gala.


Come ogni associazione appartenente alla rete, anche la Fondazione Banco Alimentare Marche Onlus recupera le eccedenze di cibo (commestibile ma non più commercializzabile) secondo diversi canali: industrie alimentari, mercati e supermercati, mense aziendali, bar, forni.

Inoltre, attraverso il programma Siticibo, recupera anche il cibo cotto e fresco in eccedenza nella ristorazione organizzata (ad esempio hotel, mense aziendali e ospedaliere, refettori scolastici). Nella sola Pesaro, collaborano a Siticibo più di 20 volontari che quotidianamente si recano negli esercizi e nelle aziende a recuperate il cibo.


Una volta presi in carico, i prodotti vengono controllati e selezionati nel rispetto delle norme di conservazione e stoccaggio e sono poi distribuiti agli enti caritativi convenzionati, attraverso due magazzini di distribuzione, a Pesaro e San Benedetto del Tronto.


Il metodo di ridistribuzione previsto da Banco Alimentare tende il più possibile all’ideale di “chilometro zero”: in questo modo viene garantito il consumo veloce degli alimenti e si evitano ulteriori sprechi.


Nel 2021 il Banco Alimentare Marche ha distribuito alimenti a oltre 41mila persone bisognose, attraverso 260 enti assistenziali e caritativi. 

“Dal nostro censimento sulle strutture caritative”, ci racconta la presidente  Silvana Della Fornace, “è emerso nell’ultimo anno un aumento del 27% delle richieste di assistenza, soprattutto nelle province di Pesaro e Ancona”


L’Associazione Volontariato San Paterniano, a cui è stata destinata la vostra donazione, ha un servizio di mensa ma dà anche all’occorrenza accoglienza per la notte, per un massimo di una settimana per ogni assistito.


“Quando nel 2020 è scattato il lockdown ci siamo trovati in una situazione di difficoltà che non sapevamo come gestire”, racconta Giuseppe Franchini, dell'Associazione, “e per questo abbiamo trasformato la struttura in una casa accoglienza, vivendo l’emergenza insieme ai nostri assistiti, come una grande famiglia, festeggiando insieme la Pasqua così come il Ramadan”.


L’emergenza Covid19 ha reso più complessa la gestione dei pasti e dell’attività caritativa: grazie al contributo dei clienti Gala è stato possibile attivare un programma di formazione e aggiornamento delle normative Haccp per poter continuare a rispondere alle richieste delle persone bisognose in sicurezza.


A tutt’oggi, ad esempio, le norme non consentono la somministrazione in mensa dei pasti, che vengono confezionati e ritirati per il consumo d’asporto.


“Nei pasti da asporto includiamo più portate e porzioni abbondanti”, continua Giuseppe Franchini, “in modo da garantire ai nostri assistiti di avere cibo a sufficienza anche per la cena. Per fortuna il nostro cuoco ha uno spirito concreto e creativo e sa ottimizzare gli alimenti che riceviamo per creare le ricette che consentono la massima resa con il minimo spreco”.