lo sapevi?

Susina coscia di monaca: un frutto dal nome curioso

Damaschina gialla, Collotorto, Scanarda o Basaricatta: ogni territorio ha un nome diverso per questa varietà di susina, diffusa soprattutto tra Umbria, Toscana e Lazio, dove matura tra la metà e la fine di luglio.


In Umbria è chiamata Scosciamonanca o Coscia di Monaca, probabilmente perché le stesse monache, non riuscendo a resistere alla bontà di questi frutti, si arrampicavano sugli alberi per raccoglierli, lasciando in mostra le gambe. Ma c’è anche chi vede in questo nome una semplice allusione all’organi sessuale femminile, storicamente spesso associato al frutto della prugna o susina.

Nelle sue varianti a buccia gialla o blu, la susina coscia di monaca è dolce, aromatica e leggermente acida, ricca di vitamine del gruppo A e B e di potassio.


In cucina 

Ottima da mangiare così com’è, la susina coscia di monaca grazie al suo contenuto zuccherino è perfetta per preparare gustose marmellate, con poca aggiunta di saccarosio.

Perfetta anche per i dolci, ideale per essere essiccata.


Gala l'ha scelta perché

con la sua dolcezza racchiude il gusto della campagna.