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Save the Queen: conosciamo l’apicoltore Danilo e la speciale arnia B-BOX che ci avete aiutato a donare.

7 ottobre 2021

Tante sono le api a cui avete dato una casa, con le vostre donazioni al progetto Save the Queen di Legambiente e il programma fedeltà Gala.


Tra gli apicoltori che ci avete aiutato a sostenere c’è Danilo Rosati, uno dei tre soci di Apicoltura Orazi, una realtà nata in Umbria, a Marsciano, verso la fine degli anni Sessanta, che oggi produce e commercializza mieli di molte varietà, ma anche prodotti come propoli, pappa reale, creme al cioccolato e liquori. Un’azienda dalle caratteristiche peculiari, che cura ogni fase della produzione e pratica l’apicoltura nomade. È lui stesso a parlarcene.


Signor Danilo, cosa ci fa una falegnameria in un’azienda che produce miele?


La nostra apicoltura è autosufficiente in ogni fase della produzione.

La falegnameria si occupa di costruire e riparare le arnie, siamo attrezzati per l’allevamento di api regine, per sostituire quelle mancanti o per formare nuovi sciami, inoltre ci occupiamo della produzione di miele, dalla smielatura, all’invasettamento, oltre naturalmente alla transumanza delle arnie.


Cosa significa fare apicoltura nomade?


Significa seguire la naturale fioritura nelle diverse zone e spostare le arnie (rigorosamente di notte, per assicurare un maggiore benessere delle api) in modo da poter produrre mieli con diverse essenze.

Questa pratica ha anche un impatto positivo sulla biodiversità, perché porta le api anche in zone dove non ci sono, promuovendo la ricchezza dei diversi ecosistemi.


Che ruolo hanno le api nel nostro ecosistema?


Un ruolo fondamentale, per l’esistenza della vita stessa del pianeta.

Senza le api e il loro ruolo di insetti impollinatori scomparirebbero molte piante e specie arboree che garantiscono alla Terra una produzione sufficiente di ossigeno,

Inoltre, le api permettono di aumentare le rese delle colture per l’alimentazione umana e animale.

Purtroppo oggi il cambiamento climatico in corso ha un forte impatto negativo sulla produzione agricola e sulla sopravvivenza stessa delle api.

Anche per questo nella nostra azienda cerchiamo di adottare pratiche sostenibili, come l’utilizzo di pannelli fotovoltaici nella aree del laboratorio.


Cosa ne pensa del progetto Save the Queen?


Vorrei ringraziare chi ha ideato e sostenuto questa iniziativa, perché promuove la salvaguardia delle api ma soprattutto contribuisce a aumentare nella popolazione la conoscenza del valore delle api per il nostro ambiente.

L’arnia didattica che ho ricevuto, ad esempio, oltre ad essere gradevole da vedere si presta particolarmente bene ad attività dimostrative con le scuole, che già svolgevamo prima e che ora avranno un utile strumento in più. È un modo per diffondere anche nelle giovani generazioni la sensibilità verso gli insetti impollinatori e il loro ruolo per il nostro pianeta.


B-BOX, l'arnia didattica che rispetta le api e l'uomo.

Tra le arnie donate agli apicoltori grazie al vostro sostegno c’è anche B-BOX, un’arnia innovativa pensata per l’apicoltura urbana e per attività di tipo didattico.


Foto tratta da Beeing.


Progettata per garantire un approccio sicuro all’apicoltura, con il punto di accesso per le api collocato a 2,2 metri di altezza in modo da evitare l’incontro con l’uomo, B-Box è dotata di un sistema di raccolta del miele che rispetta le api, evitando di disturbarle e schiacciarle durante il processo e lasciando sempre miele a sufficienza per i bisogni delle api stesse.

Le sue pareti laterali trasparenti, inoltre, permettono di osservare in completa sicurezza gli insetti mentre costruiscono le celle di cera.