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Il valore dell’aiuto nell’emergenza: il nostro sostegno al Banco Alimentare Umbria.

“Il lavoro di Banco Alimentare è ogni giorno un lavoro nell’emergenza: il bisogno di cibo per chi non ne ha è sempre una necessità urgente a cui fare fronte. Negli ultimi due anni, all’emergenza fame si è aggiunta l’emergenza sanitaria, che ha avuto un impatto gravoso sulla nostra attività”.

Così Marta Moroni, responsabile dello sviluppo dei progetti e della raccolta fondi per il Banco Alimentare Umbria, ci racconta l’importanza della donazione ricevuta da Gala, che grazie alle donazioni effettuate dai clienti attraverso la raccolta punti 2021, ha potuto destinare 27.712 euro a questa associazione.


L’emergenza Covid-19 ha reso più difficile la gestione dei pasti da servire, ma ha anche aumentato il numero di persone in difficoltà. “Le richieste da parte delle Strutture Caritative che sosteniamo sono andate aumentando soprattutto per i prodotti di prima necessità e i nostri magazzini sono andati in sofferenza”, continua Marta Moroni, “La donazione ricevuta da Gala è stata provvidenziale e ci ha permesso di prenderci cura dei nostri assistiti in maniera molto più vicina e attenta. Abbiamo potuto recuperare più alimenti e gestire meglio la logistica, soprattutto quella dei prodotti freschi”.


Grazie alla vostra donazione, abbiamo contribuito all’attività quotidiana di una realtà, quella del Banco Alimentare dell’Umbria, che distribuisce pasti a oltre 24mila persone in difficoltà, attraverso l’operosità della Strutture Caritative del territorio.

Tra queste, c’è il Banco di Solidarietà di Perugia. Nato nel 2007, oggi conta 26 volontari che a gruppi di due, sostengono 180 bisognosi portando loro, casa per casa, i prodotti alimentari, e anche qualcosa di più.


Così ci racconta Beniamino, volontario del Banco di Solidarietà di Perugia: “Con le famiglie si genera un rapporto di ascolto e di amicizia. I viveri rappresentano spesso il pretesto per un momento di condivisione delle loro necessità. Oltre a portare loro i pasti, li aiutiamo a trovare assistenza sanitaria e legale, a trovare casa, pagare bollette. Non è un dovere, ma una scelta libera dei volontari. Tutti, in fondo, siamo in qualche modo bisognosi di qualcosa, come loro”.